Gestione Spese

Guida alle spese di pubblicità: il segreto per tenerle sotto controllo

26 Ottobre 2021  |   7 Minuti di lettura

La pubblicità, unitamente ad altri strumenti di marketing, svolge un ruolo fondamentale nel creare un’immagine competitiva dell’azienda e molte organizzazioni ne fanno uso per far conoscere i propri servizi o prodotti. Generalmente ha come scopo l’aumento delle vendite e viene sostenuta per promuovere l’ingresso in un nuovo mercato, il lancio di una funzionalità o il miglioramento di un prodotto già esistente.

Attività di marketing aziendale

L’attività pubblicitaria ha indubbiamente una rilevanza strategica e ogni azienda, in base alle proprie dimensioni, può decidere quanto e come investire in questa attività di marketing. Ma le spese di pubblicità non sono tutte uguali e la loro gestione può spesso rivelarsi un grattacapo per i responsabili marketing, i manager o i reparti amministrativi che se ne occupano. Il segreto per tenerle perfettamente sotto controllo, però, esiste ed è proprio qui.

Cosa si intende con spese di pubblicità?

Innanzitutto, è bene distinguerle da quelle di rappresentanza. La differenza tra le due tipologie di spesa è molto sottile, ma estremamente importante perché varia il trattamento fiscale a loro riservato.
Le spese di pubblicità hanno un fine promozionale e di incremento delle vendite: le aziende divulgano tipicamente un messaggio circa l’esistenza o le qualità di certo prodotto o servizio, nel tentativo di aumentare le vendite tra chi è già cliente o attraverso l’acquisizione di nuovi. Qualche esempio? Le spese sostenute per un advertisement radiofonico o quelle per il materiale divulgativo da distribuire ai consumatori.

E cosa si intende con spese di rappresentanza?

A differenza delle spese di pubblicità, quelle di rappresentanza non hanno come fine ultimo un incremento delle vendite. Vengono generalmente sostenute per creare o aumentare il prestigio dell’azienda, ma anche la percezione e il grado di apprezzamento da parte del pubblico. La loro caratteristica principale è la gratuità, cioè l’assenza di una controprestazione o di un corrispettivo. Devono essere spese coerenti con la dimensione aziendale o il settore di appartenenza. Tra queste spese rientrano tipicamente gli omaggi di fine anno, i pranzi con i clienti o i costi sostenuti per l’organizzazione di un meeting.

Le spese di pubblicità sono deducibili dalle tasse?

Le spese di pubblicità sono deducibili al 100% nell’esercizio in cui sono sostenute (mentre le spese di rappresentanza hanno dei limiti di deducibilità legati ai ricavi). Devono, però, avere precise caratteristiche e in particolare rispondere a tre criteri fondamentali: competenza, certezza e inerenza.

  • Competenza: devono essere imputate all’esercizio in cui sono state sostenute;
  • Certezza: il costo sostenuto deve essere documentato da una fattura che lo attesti;
  • Inerenza: deve esserci una chiara relazione con l’attività di impresa.

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