Da dove arriverà il margine del prossimo anno?
Quali investimenti producono ancora valore?
E come mantenere la rotta del business anche nel caos permanente?
Il 2026 sarà l’anno della struttura e del controllo, non delle operazioni reattive.
Individuare i trend è facile, ma ottenere risultati è un’altra storia.
Le piccole imprese vincono con la velocità e l’agilità.
Le grandi, invece, con l’allineamento e la capacità di scalare.
Ma entrambe si muovono verso lo stesso obiettivo: visibilità, resilienza e crescita.
Ma su cosa i migliori team Finance stanno concentrando i loro sforzi per il 2026?
1. Disciplinare i costi per fare spazio alla crescita
I responsabili finanziari stanno stringendo la cinghia, ma con un approccio strategico: rivedono ciò che genera valore e quanto.
Per le piccole imprese, eliminare contratti duplicati e rafforzare i controlli sulle spese, specialmente con la Legge di Bilancio 2025 che ha introdotto nuove regole sulla deducibilità, sono azioni rapide e ad alto impatto, insieme al monitoraggio delle performance dei fornitori.
Per le grandi aziende, il lavoro è più complesso, ma i risultati sono più significativi.
Semplificare i sistemi, allineare i processi e creare coerenza tra regioni e reparti può liberare risorse preziose.
Disciplinare i costi è una vera e propria strategia: un modo per finanziare ciò che conta davvero, ovvero tecnologia, persone e crescita.
2. Investire in tecnologia a valore aggiunto
Intelligenza artificiale, automazione e analisi sono ormai fondamentali. La vera sfida è dimostrare ciò che producono.
Per i team più snelli, l’automazione libera tempo nelle aree più critiche come riconciliazioni, reportistica e approvazioni.
Nelle realtà più complesse, i responsabili del Finance misurano il ROI degli strumenti digitali con la stessa precisione applicata agli investimenti di capitale.
Alcune aziende hanno creato team finance-tech dedicati a valutare l’impatto e gestire i rischi, mentre altre distribuiscono la responsabilità tecnologica su ogni progetto.
La tecnologia è un abilitatore, ma il vero valore sta nei risultati: ore risparmiate, errori evitati, rapidità nelle decisioni sono tutti fattori che alimentano la crescita.
3. Formare team capaci di pensare e adattarsi
Le competenze richieste stanno cambiando.
L’expertise finanziaria resta importante, ma non basta più.
I leader cercano team che sappiano interpretare i dati e comunicarli efficacemente. Ma come?
- L’upskilling: è rapido e pratico, con sessioni mirate basate su progetti e strumenti che semplificano l’esplorazione dei dati.
- Strutture ibride: l’affiancamento di contabili ad analisti, e di professionisti Finance a esperti di data science, per colmare il divario tra intuizione e azione.
Il filo conduttore è la curiosità.
Le funzioni finanziarie che progrediscono sono guidate da persone che chiedono “perché” più di “quanto”.
4. Trasformare il Finance nel vero partner strategico del business
Sappiamo tutti che questo concetto è ormai sulla bocca di tutti.
Ma oggi i CFO stanno davvero assumendo un ruolo più centrale, guidando le decisioni su investimenti, rischi e performance, e portando struttura al business.
Per le piccole imprese, questo significa portare il Finance al centro delle conversazioni strategiche.
Per quelle più grandi, significa abbattere la divisione in silos e allineare Finance, Operations, Risorse Umane e Tecnologia verso un’unica direzione.
Su cosa conviene concentrarsi subito:
1. Rivedere la tua mappa dei costi Analizza dove vanno le risorse e se continuano a sostenere gli obiettivi dell’anno che viene.
2. Monitorrea l’impatto della tecnologia Ogni progetto digitale deve dimostrare di aiutare a risparmiare tempo e portare maggiore accuratezza o rapidità decisionale.
3. Integrare la formazione continua Mantieni aggiornate le competenze finanziarie con una formazione costante e mirata. La crescita nasce dalla pratica.
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